Da troppo tempo a Barletta l’ambiente è una questione marginale, poco si è sempre fatto rispetto alla qualità del mare, la tutela del territorio e la qualità dell’aria: un problema sempre snobbato su quale molti esponenti della politica barlettana hanno espresso nel corso degli anni false rassicurazioni per la cittadinanza.
Proprio riguardo la qualità dell’aria a Barletta da anni le associazioni e i movimenti di questa città segnalavano pubblicamente i pericoli di avere delle grosse industrie nel pieno centro del tessuto urbano, a pochi metri da scuole e abitazioni. Si contestavano infatti le richieste da parte del cementificio Buzzi Unicem di innalzare le quantità di rifiuti da bruciare, in quanto contestualmente sarebbero aumentate le aero-dispersioni di sostanze inquinanti prime fra tutti PM10 (polveri fini), PM 2,5 (polveri ultrafini), ossidi di azoto, anidride carbonica, monossido di carbonio, acido solfidrico e probabilmente diossine: tutte sostanze che penetrano nei polmoni, nel sangue e nelle cellule del nostro organismo causando, in seguito a ripetute esposizioni, patologie dell’apparato respiratorio in primis e modificazioni tumorali.
Nel corso degli anni le centraline di monitoraggio per la qualità dell’aria hanno segnalato sempre più spesso i superamenti dei limiti di legge di queste sostanze tossiche, arrivando a registrare valori persino superiori a quelli di Taranto, città devastata dalla scelleratezza dell’Ilva.
Pochi giorni fa dalla Procura di Trani arriva la notizia che a 18 persone sono stati contestati, in base alle proprie responsabilità, delle accuse per delitto colposo di danno, delitti colposi contro l'ambiente, falso ideologico, abuso d'ufficio e violazione della normativa in tema ambientale sancita dal Decreto Legislativo n.152/2006, grazie ad un’indagine che va avanti dal 2012 e in cui si vedono coinvolti i rappr. legali della Buzzi, componenti tecniche della Provincia Bat, Dirigenti della Regione Puglia, cinque tecnici dell’Agenzia Regionale Per l’Ambiente e altri rappr. legali di aziende che conferivano rifiuti nella Cementeria.
Come Circolo Arci Carlo Cafiero siamo stati parte attiva insieme ad altre realtà cittadine nel denunciare i pericoli a cui ci sottoponevano queste aziende e nonostante la magistratura ci abbia reso consapevoli del fatto che la nostra non fosse una battaglia priva di senso restiamo sgomenti di fronte a tutto ciò: a Barletta ci sono aziende senza scrupoli disposte a fare profitto sulla pelle dei cittadini. Abbiamo respirato un’aria profondamente inquinata anche per colpa di quelle istituzioni pubbliche che avrebbero dovuto avere un ruolo di controllo che però è venuto meno dinanzi allo strapotere di queste grandi società.
Riteniamo che questa situazione non debba più ripetersi e per questo motivo Venerdì 22 Gennaio alle 18.30 scenderemo in piazza a fianco del “Forum Salute e Ambiente – Barletta” e a tanti altri cittadini indignati che vogliono salvare questa Città da un disastro ambientale, appoggiando le delibere di iniziativa popolare consegnate, ma non ancora calendarizzate, alla Presidenza del Consiglio Comunale, che riguardano la strategia “Rifiuti Zero” e il monitoraggio delle aziende insalubri.
Riteniamo importante che anche la classe politica barlettana dia delle risposte concrete ai cittadini su una tematica così importante, che riguarda la salute pubblica.
L’Amministrazione Cascella dimostri di non essere sensibile esclusivamente alle trattative che si fanno in questi giorni nelle stanze del Palazzo, allargando, rimescolando maggioranze, e facendo accordi con i partiti già artefici in passato di speculazioni edilizie e di deturpazione del territorio.
Un minuscolo primo passo è stata la raccolta porta a porta dei rifiuti attuata da Bar.S.A., ma per raggiungere i risultati di “Rifiuti Zero” c’è ancora tantissimo da fare.
Invitiamo tutti i cittadini a partecipare per rivendicare il proprio diritto a respirare un’aria salubre, fermiamo il disastro ambientale a Barletta.
Francesco De Martino
Presidente Circolo Arci Carlo Cafiero