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Giancarlo Siani, i giovani e la camorra nella Napoli degli anni 80. "Scimmie": nuovo romanzo autobiografico di Alessandro Gallo.
I giovani e la camorra in Scimmie, nuovo romanzo di Alessandro Gallo, scrittore, attore e regista nato e cresciuto a Napoli, nel Rione Traiano. Il libro – che trae ispirazione dal vissuto dell'autore - verrà presentato dal presidio di Libera Barletta presso la sede del Circolo Arci “C. Cafiero” (Barletta – Via Nazareth, 40), venerdì 4 maggio 2012 ore 19:00, .
Interverranno l’autore del libro Alessandro Gallo, il Prof. Luigi Pannarale (ordinario di Sociologia del Diritto, Università degli Studi di Bari "A. Moro") e Lucia Gorgoglione (Libera Associazioni nomi e numeri contro le mafie - Barletta).
Scimmie è un romanzo di formazione che racconta la storia di Pummarò, Panzarotto e Bacchettone, tre adolescenti che nella Napoli degli anni 80 desiderano, a tutti i costi e con tutti i mezzi, entrare a far parte di un clan camorristico e baciare le mani al capo: Antonio Bardellino. La loro vita cambierà grazie all'incontro con Giancarlo Siani, cronista de Il Mattino ucciso dalla camorra nell'85, cui il libro è dedicato e liberamente ispirato.
Il testo è in larga parte autobiografico: l'autore la camorra l'ha conosciuta, infatti, molto bene e da vicino, in famiglia. La cugina Nikita è considerata la prima donna killer nella storia della camorra e il padre è stato arrestato per associazione mafiosa.
"Di mia cugina - racconta Alessandro Gallo - si diceva che fosse la donna dalla Calibro 38, arma, che troppe volte, se pur l’unica in casa, ci rendeva uguali a lei. Ho vissuto a Napoli un'adolescenza di contraddizioni e avvenimenti paradossali:spesso dovevo difendere me e la mia famiglia, in nome di un’identità differente, in nome di una scelta diversa da quella presa da mia cugina. Il peso di mia cugina si è sempre sentito e si sente ancora, nonostante io viva oggi a seicento chilometri da quel mio rione.
In famiglia sono l’unico che si è difeso e che ha scelto di difendere la propria storia. Una scelta avvenuta per un’esigenza di rappresentarsi per quel che si è e non per quel che gli altri raccontano. Nel 2004 mio padre – dal quale mia madre aveva divorziato da quando io avevo 4 anni - fu arrestato per associazione mafiosa; in giro mi sentivo coccolato e nello stesso tempo odiato solo perché sulle prime pagine di un giornale scrissero su di lui scissionista (clan che nacque dalla famosa faida di Scampia), parola che tanto si pronunciava nei vicoli e nelle strade di Napoli e che fece, all’improvviso, cadere come un castello di sabbia tutto quel che mia madre aveva costruito negli anni. Ho accettato il silenzio per evitare ritorsioni, minacce e quant’altro durante la mia adolescenza da cugino di Nikita, ma all’età di diciotto anni non potevo accettare che io e i miei fratelli vedessimo bruciare, per colpa di mio padre, quel che mia madre aveva costruito negli anni con onore e coraggio."
Nella scrittura e nel teatro di impegno civile Alessandro Gallo ha trovato la possibilità di un riscatto sociale, uno strumento per mettere la sua storia al servizio dei più giovani. Attualmente l'autore lavora a Bologna come scrittore, attore, regista e formatore nei percorsi di educazione alla legalità nelle scuole.
"Credo molto nei giovani – ci racconta ancora l'autore - e temo che se trascuriamo il tempo da dedicare ai ragazzi rischiamo di trasformarli in scimmie. Per questo ho scelto di lavorare a progetti che possano, attraverso l’uso della scrittura e del teatro, fare in modo che possano raccontare se stessi e soprattutto il territorio in cui vivono, con la speranza che possano inviare un messaggio importante a genitori e istituzioni: “fidatevi, che noi ci siamo e vogliamo esserci, vogliamo contribuire al cambiamento”. Tra i progetti che porto avanti, insieme ai mie collaboratori Alessandro Pecoraro e Maria Cristina Sarò, c’è Vi raccontiamo le mafie, un laboratorio di teatro-informazione durante il quale gli studenti sono chiamati a indagare le mafie per poi trasformare il proprio lavoro in un testo teatrale da mettere in scena. Lo scopo è quello di trasformare i ragazzi da singoli cittadini in una più attiva e prolifera cittadinanza attiva, e per farlo bisogna partire da quel che noi definiamo materia prima, carburante per un cambiamento: l’educazione alla legalità."
Alessandro Gallo ha collaborato con i registi: Fabio Acca, Mario Gelardi, Claudio Longhi, Vanda Monaco, Adriano Sforzi. Con lo spettacolo Tufo ha vinto il Premio Miseno 2008. Con il riadattamento teatrale del suo romanzo Agguantame (Il Punto di Partenza, 2009) si è aggiudicato il Premio Miseno 2010. Con lo spettacolo Vrènzule è arrivato semifinalista al Premio Scenario 2009. Si è aggiudicato il Premio Musae 2007 con il video Pummarò e il Premio Musae 2008 con il video This is not a Play. È ideatore e coordinatore del progetto di Teatro per la legalità dal titolo Vi raccontiamo le mafie per gli studenti delle scuole superiori di Bologna.
Scimmie è il romanzo vincitore del Concorso letterario Giri di Parole 2011 indetto da Navarra Editore, giovane casa editrice di Palermo che contraddistingue il proprio profilo editoriale per l'attenzione agli autori emergenti e l'interesse per le tematiche di impegno civile.
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