Nella Città di Barletta ieri, nei Giardini del Castello, in pieno giorno, uno studente di 16 anni è stato vittima di un pestaggio ad opera di circa una ventina di soggetti riconducibili a gruppi neofascisti barlettani.
Un’azione che ha seguito perfettamente il clichet di tutti i pestaggi fascisti: un branco, alcuni componenti a volto coperto ed un ragazzo, impotente, che si è ritrovato in pochi secondi con il volto tumefatto, lividi, abrasioni, escoriazioni.
Nulla impedisce di definire squadrista un atto che probabilmente trova le sue radici in alcuni screzi registratisi durante il corteo che ha sfilato per le strade della città nella mattinata. Qualcuno potrebbe chiedersi, ingenuamente, cosa ci facessero in piazza in occasione una data di mobilitazione nazionale delle associazioni degli studenti medi superiori contro la Buona Scuola.
Ebbene a Barletta può succedere che movimenti di estrema destra, che di sindacale hanno ben poco, facciano parassitismo politico sulle battaglie degli studenti del Polivalente (che attualmente si trovano a fronteggiare problemi legati alla mancanza di spazi nella propria scuola), capeggiando i cortei organizzati dagli stessi e rivendicandone quasi la paternità, mostrandosi interessati a tematiche tramutate in semplici pretesti utilizzati per avere visibilità.
È proprio sull’onda delle medesime intenzioni che ieri hanno provato anche “a mettere il cappello” sulla giornata del 9 Ottobre, lanciata a Barletta dall’Unione degli Studenti.
La Questura di Barletta, ha ritenuto che un gruppo di estrema destra fosse legittimato a scendere in piazza tanto quanto l’UdS e che far sfilare due movimenti politicamente opposti nello stesso tragitto non avrebbe comportato un problema di ordine pubblico. Appare evidente che la gestione messa in atto abbia evitato unicamente che manifestazioni di estrema ed ingiustificata violenza potessero verificarsi durante il percorso, nonostante sia stato permesso allo stesso tempo che i gestori dello spezzone fascista, in modo completamente indisturbato, fossero liberi di accendere fumogeni (vietati) e di rivolgere insulti ed intimidazioni ai Compagni dell’UdS.
Come Arci “Carlo Cafiero” rivendichiamo il valore dell’antifascismo del nostro Paese e della nostra Città, Medaglia d’Oro al Valore Militare e al Merito Civile, richiamando l’attenzione di tutti quelli che ripugnano fascismo, brutalità e violenza: le vere facce di queste organizzazioni. Pur provando a coprirsi il volto con iniziative innocenti e dai connotati democratici, il finale ci dimostra che non si sono fatti scrupoli nel mettersi a nudo con quello che è il loro principale strumento di azione politica.
Chiediamo alle Istituzioni cittadine di esprimersi con fermezza rispetto a questi fatti e di bloccare ogni futura richiesta che possa da loro provenire, che si tratti di banchetti informativi, cortei o volantinaggi. Chiamiamo tutti coloro che si riconoscono nei valori dell’Antifascismo e della Resistenza a portare solidarietà al giovane antifascista colpito e a seguire tutte le iniziative che seguiranno nei prossimi giorni, unendoci in un unico fronte comune contro una barbarie che tutti dovrebbe smuovere nell’intimo delle proprie coscienze. I Barlettani hanno il dovere di dimostrare che non c’è più tolleranza per chi gli spazi e gli strumenti democratici non li merita isolando completamente questi soggetti nella propria vergogna.
Arci Carlo Cafiero Barletta
Appuntamento domenica 4 ottobre in Piazza Pescheria a Barletta dalle ore 18.00.
Il prossimo 25 ottobre i Makers di tutta Bari e provincia, ma non solo, si incontreranno per dare vita ad un momento di confronto di grande valore sociale e culturale. (https://www.facebook.com/events/1062090370475564/)
L'associazione Barimakers (https://www.facebook.com/makersmeeting) presenterà l'iniziativa a Barletta, domenica 4 ottobre, presso Piazza Pescheria all'interno dell'Oktoberfest Beer Festival del Friedrich II.
"Il diritto di non morire", particolare del magnifico quadro del Professore Paolo Vitali, fotografato da Annangela Germano, per l'Arci Cafiero.
"Partendo dalla Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo - afferma il Prof. Vitali - vorrei condurre ad un'analisi di questo lavoro per ricavarne il vero messaggio. Ho riportato la notissima e straziante foto del piccolo Aylan, mi sono appropriato dell'immagine e sono andato oltre la stessa rappresentando un altro bambino molto simile, ma con differenze in alcuni dettagli, con l'intento di erigere quest'ultimo a simbolo dei tanti bambini a cui è toccata la stessa sorte e che non hanno avuto lo stesso clamore mediatico. Con la mia opera vorrei scuotere, sollecitare una riflessione: l'indifferenza entra con silenzio assordante nella storia e ne scrive le pagine, se non si interviene immediatamente questa tragedia toccherà ancora a molti altri esseri umani. Qual è l'atto di accusa che questa immagine e quella dei tanti disperati vogliono dirci? Si può riassumere nelle parole gridate da un giovane profugo: fermate le guerre e noi torniamo nei nostri paesi."
L'opera (cm 150x110, tecnica mista) sarà esposta in data 11/09/2015 presso Piazza Caduti in occasione della Marcia delle donne e degli uomini scalzi e dal 12 al 20 Settembre presso il Palazzo della Marra.